Scrivi un commento
al testo proposto da Loredana Savelli
Dove eravamo
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Come è stato il doverci rincontrare senza saperci ridare, con la melassa della notte che ci respirava nei polmoni, una notte canuta come le ali del cielo sventolanti e noi, all’interno, respirati dalle ore del silenzio, avvolti su noi stessi fomentando il piacere. Ci siamo sfamati come cani brancolanti sotto i balconi dell’albergo, inghiottiti in una fornace di buio, una cascata di carne lucente che ci riconosceva e per questo ci spingeva più a fondo verso la canna fumaria del mondo. Si sentiva un cono d’aria che mancava, ai confini di quel letto, così sporco di noi che quasi crollavamo in un burrone. Come forme spiranti ci assistemmo nel vizio di parlare, di provare l’amore nelle sue tre persone, il sangue, la pelle, la vergogna aitante del male.
(tratta da "Nudità", Peqod, 2010)
|
|
|